La ribelle – Storia straordinaria di una donna della Resistenza

di Teresa Mastracchio, classe 1Sª2-Liceo Scientifico

Sullo sfondo l’opposizione al nazifascismo nell’ambito della guerra di Liberazione italiana.
Al centro una storia vera, che incontra la Storia.
La storia vera è quella di Nada Parri, classe 1923: comunista, combattente, resistente. E coraggiosamente ribelle: si oppone alla vita convenzionale che le impongono i suoceri fascisti; lascia il marito, partito volontario per la guerra; sceglie di amare Hermann, un disertore tedesco e, con lui, abbraccia la lotta per la Resistenza e la Liberazione dell’Italia.
Più semplicemente è una donna partigiana quella raccontata da Giorgio Van Straten, uno tra i dodici finalisti del Premio Strega 2025, in La Ribelle, una delle trentacinquemila donne partigiane che, tra il 1943 e il 1945, parteciparono, in vario modo, alle azioni poste in essere per liberare l’Italia, agognando spazi di libertà al di fuori degli schemi precostituiti.
Nel romanzo, l’ardita scelta della protagonista di mettere fine al suo matrimonio è raccontata parallelamente alla scelta politica della stessa, laddove il “politico”, in quei tempi bui, consisteva nello scegliere se stare con i nazifascisti oppure se opporsi ad essi, combattendo per dare dignità a quell’Italia che lottava per riconquistare l’umanità perduta.
La scelta della protagonista è proprio in quest’ultima direzione: Nada scappa sui monti con Hermann e insieme si uniscono ai partigiani. Da questo momento, in piena Resistenza, la felicità si intreccerà alla paura e all’angoscia; la passione alla rabbia, all’odio, alla nostalgia, fino al momento della Liberazione, allorquando le aspettative di un futuro con Hermann si infrangeranno contro un muro di circostanze avverse.
Insomma, l’autore ci consegna il ritratto appassionato di una donna in grande anticipo rispetto ai tempi e, nel contempo, la narrazione di una storia che sta tutta nella tragedia della Storia dove, purtuttavia, trova posto l’amore. Che è certamente l’amore tra un uomo e una donna, tra Hermann e Nada, ma non solo. Esso è, nella biografia romanzata di Van Straten, molto di più: è l’amore per la libertà e per la Patria. È il sentimento che, di fronte allo scempio del nostro Paese, mobilitò uomini e donne che non esitarono a rischiare la propria vita per mettere fine a quel terribile oltraggio all’umanità, a quel vortice tremendo che inghiottì uomini e cose.
Ed oggi, nell’ottantesimo anniversario della Liberazione d’Italia, noi tutti abbiamo il dovere di ricordare quegli uomini e quelle donne che al codardo sottrarsi preferirono rispondere, con non comune abnegazione ed anche a costo della vita, all’appello del dovere.